Sul B.U. n. 4 del 23 gennaio 2020 è stata pubblicata la D.G.R. n. 6 – 887 del 30.12.2019 “OPCM 3519/2006. Presa d’atto ed approvazione dell’aggiornamento della classificazione sismica del territorio della Regione Piemonte”
È stata pubblicata dalla Regione Piemonte, da poco più di una settimana fa, la nuova classificazione sismica del territorio regionale. Il lavoro è stato necessario, da come si evince dalla delibera, in quanto:
“…negli anni successivi (dal 2004 al 2007) alla conclusione degli studi utilizzati per la classificazione sismica della Regione sono stati registrati eventi sismici di magnitudo significativa sia sul territorio regionale sia nelle zone prossime e che il progressivo incremento delle conoscenze consente alla comunità scientifica di migliorare la completezza dei cataloghi sismici e l’affidabilità dei modelli di attenuazione del moto al suolo; l’esigenza di aggiornare la mappa di pericolosità sismica è stata riconosciuta a livello centrale anche attraverso lo specifico incarico che il Dipartimento della Protezione Civile ha affidato nel 2015 all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con il fine di elaborare, con il concorso della comunità scientifica, un nuovo modello di pericolosità sismica del territorio nazionale; alcune regioni hanno già provveduto in tempi recenti ad aggiornare la mappa di pericolosità con la conseguente classificazione sismica del territorio.”
il lavoro di aggiornamento della mappa, quindi, è stato affidato al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e della Vita (DISTAV) dell’Università di Genova. Lo studio del dipartimento (2018) ha trattato il calcolo dei valori della pericolosità sismica in corrispondenza ai punti della griglia di riferimento fissata a livello nazionale (INGV 2004), espressi come valori dell’accelerazione massima attesa al suolo (ag) per tempi di ritorno standard prefissati.
Lo studio del DISTAV (2018)
I risultati dello studio del DISTAV (2018) sono sintetizzati in mappe di pericolosità sismica che rappresentano l’inviluppo dei valori dell’accelerazione massima attesa al suolo (ag) su roccia per il tempo di ritorno di 475 anni (probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni) che costituisce il riferimento fissato a livello nazionale per le valutazioni di pericolosità.
In termini generali, i valori dell’accelerazione massima del suolo (ag) ottenuti dallo studio DISTAV 2018, rappresentano un quadro di pericolosità che non si discosta in modo sostanziale da quello vigente proposto dall’INGV, ma precisano e dettagliano la pericolosità locale evidenziando situazioni leggermente più penalizzanti lungo il margine occidentale, (Canavese e Biellese) ed il confine meridionale corrispondente all’alta Bormida e condizioni un po’ meno severe nel monregalese e nell’Ossolano.
In base a questi studi si ottiene la mappa di pericolosità sismica, visionabile nella stessa delibera in Allegato 1, che fa riferimento a valori medi di PGA (peach ground acceleration) con un periodo di ritorno di 475 anni espressi in massima componente orizzontale (ag con probabilità di superamento del 10% in 50 anni), che comporta, in base ai criteri fissati dall’ OPCM 28 aprile 2006, n. 3519, la suddivisione del territorio piemontese in una zona 4 corrispondente a valori di ag fino 0.05 ed una zona 3 corrispondente a valori di ag >0.05.
Fig.1 – Studio della pericolosità sismica Piemonte 2018. Lo studio è stato condotto utilizzando la griglia di nodi di riferimento nazionale. I risultati ottenuti non modificano in modo sostanziale il quadro di riferimento dello studio nazionale (MPS04), ma apportano precisazioni a scala locale.
Inoltre i risultati dello studio di pericolosità confermano che i valori di accelerazione sismica attesi , in base ai criteri nazionali, sono compatibili con le zone sismiche 3 e 4.
Per dare continuità alle politiche di prevenzione già operanti sul territorio ed articolare in modo più efficace le misure di controllo e gestione, viene scelto di riproporre la suddivisione della zona 3 in una sottozona 3s (Figura 2).
Fig.2 – Sotto classificazione sismica Regione Piemonte rispetto a quella nazionale
Metodo di analisi della classificazione e zonazione
In base ai valori puntuali di ag sono state elaborate le curve di interpolazione relative ai valori caratteristici delle diverse zone, in modo da procedere all’assegnazione dei Comuni alle zone (Figura 3).
Fig. 3 – Metodo di analisi nella classificazione sismica
In particolare, nella classificazione sismica, a ciascun Comune è stata attribuita la zona di competenza in base in funzione del valore massimo di ag calcolato all’interno del territorio comunale.
Nel caso di territori distribuiti a cavallo di una curva di ag che separa zone (o sottozone) (Figura 4), è stato utilizzato un criterio correttivo basato sull’esposizione in base al quale il Comune è stato assegnato alla zona inferiore solo se nessuna delle località abitate del territorio comunale censite dall’ISTAT risulta ricadere nella zona superiore e la porzione del territorio comunale ricadente nella zona superiore risulta trascurabile rispetto all’estensione complessiva del comune.
Figura 4 – Caso in cui un comune ricada in due sotto-zone diverse
Il suddetto criterio comporta:
- il confronto con la distribuzione degli abitati su base ISTAT 2011;
- la verifica della percentuale di territorio comunale ricadente nelle diverse.
Figura 5 – Criterio correttivo dell’esposizione
Verificato che la porzione riconducibile alla zona 3 risulta:
- priva di abitati ISTAT;
- di estensione trascurabile rispetto all’intero territorio comunale.
Il Comune viene assegnato alla Zona 4. La mappa di zonazione sismica è disponibile nell’Allegato 2 delibera.
Comuni beneficiari dei contributi della L. 77/2009
Per tutelare le misure di prevenzione al momento in atto attraverso i piani e programmi a valenza nazionale che prevedono contributi per i Comuni caratterizzati da valori di ag non inferiore a 0.125, vengono inseriti nella sottozona 3s, corrispondente alla zona sismica con valori >0.125. In tutto sono 141 i Comuni ricadenti nella suddetta zona.
Quando entrerà in vigore la nuova classificazione sismica
Come annunciato nella nota sul portale della Regione Piemonte:
“Si evidenzia, tuttavia, che fino all’aggiornamento delle procedure per la gestione e il controllo delle attività urbanistico-edilizie ai fini della prevenzione del rischio sismico, per la cui predisposizione la D.G.R. n. 6 – 887 del 30.12.2019 ha fissato un periodo di 6 mesi, continueranno a valere le disposizioni vigenti, stabilite dalla D.G.R. 21 maggio 2014, n. 65-7656.”
Inoltre la stessa regione precisa:
- La classificazione sismica ha rilevanza ai soli fini amministrativi riguardo alle azioni di controllo e gestione e all’eventuale accesso a programmi di prevenzione del rischio sismico;
- La classificazione sismica non incide in alcun modo con le azioni sismiche che vengono utilizzate nella progettazione delle costruzioni, che sono stabilite da specifiche Norme Tecniche (NTC 2018);
- Le modifiche della classificazione sismica non comportano ripercussioni sui fabbricati esistenti.
“Geostru offre la nuova geoapp di consultazione cartografica. La mappa della nuova zonazione sismica della Regione Piemonte è possibile visionarla nella geoapp MAPPA DI ZONAZIONE SISMICA REGIONE PIEMONTE 2020“