Le barriere rigide oppure elastiche, rappresentano oggi, forse i più importanti sistemi di protezione della caduta massi.
Quando, per motivi commerciali, di sicurezza o di accesso, non è possibile pensare a soluzioni di stabilizzazione della roccia nella zona di “stripping”, le barriere sono le soluzioni più efficaci che possono essere applicate.
Le barriere sono progettate per deformarsi progressivamente sotto l’effetto dei carichi impulsivi, assorbendo l’energia generata dalla loro deformazione (Figura 1).
I sistemi a barriera attualmente esistenti hanno una capacità di assorbire energia fino a 8.500 kJ. Laddove lo spazio lo consente, possono essere utilizzati sistemi di protezione con potere di assorbimento più elevato, ad esempio i valli paramassi (foto 1, 2).
I vantaggi principali nell’utilizzare questo sistema di protezione sono:
– riduzione dei costi;
– capacità di assorbimento dell’energia quasi illimitata > 20.000 kJ;
– bassa manutenzione, il sistema può essere più volte impattato senza che per questo possa perdere funzionalità.
Maccaferri offre una vasta gamma di soluzioni costruttive per la realizzazione di sistemi protettivi (Figura 2).
La scelta del tipo di barriera da utilizzare, il suo posizionamento, la sua altezza e la capacità di assorbimento segue la fase di progetto. E’ necessario eseguire un’analisi tecnica ed economica in base al tipo e al volume di materiale che può staccarsi dal versante.
Le caratteristiche principali di una barriera, da determinare attraverso il calcolo, sono:
capacità di assorbimento di energia [kJ]: si determina dopo aver calcolato il volume e la velocità di impatto del materiale;
altezza e posizionamento della barriera: viene valutata dallo studio delle traiettorie di lancio dei massi, dalla geometria e dalla pendenza del versante;
altezza residua minima: dipende dalla probabilità che avvenga un secondo impatto (dopo il primo impatto, la barriera deve avere un’altezza residua sufficiente per assorbire un secondo impatto);
massima deformazione: dipende dalla vulnerabilità della struttura da proteggere e dal suo posizionamento.
La deformazione massima di una barriera è una caratteristica molto importante di questi sistemi, è quella che nella maggior parte dei casi consente di scegliere la posizione di installazione e il fornitore del sistema.
Ad esempio: una barriera Maccaferri, modello RMC 200/A, di 2.000 kJ con una deformazione massima di 5.25 m, non può essere montata ad una distanza inferiore di 5.25 m più un certo margine di sicurezza dal “target” (Figura 3).
I principali sistemi di protezione a barriera a marchio Maccaferri sono riportati in Tabella 1.
Tutti i sistemi di protezione a barriera Maccaferri sono stati testati secondo la norma ETAG 027.