I muri in gabbioni sono strutture scatolari realizzate in rete metallica, riempite in cantiere con pietrame di idonee caratteristiche e pezzatura.
Grazie alle loro caratteristiche di flessibilità, permeabilità e monoliticità, i muri in gabbioni sono diffusamente utilizzati in ambito di consolidamento di versante, stradale, ferroviario, idraulico ed architettonico.
L’applicazione online GABBIONI consente di effettuare le verifiche SLU di tipo geotecnico (scorrimento, ribaltamento e carico limite), sia in condizioni statiche che sismiche. E’ possibile disporre i blocchi al massimo su cinque file.
Oltre alle verifiche sopra esposte, l’applicazione consente di eseguire la verifica a punzonamento della rete metallica e di considerare l’incremento di spinta per effetto del sovraccarico sul terrapieno.
E’ inoltre possibile gestire i fattori di combinazione delle azioni e dei parametri geotecnici così come disciplinato dalla normativa nazionale ed internazionale.
Le forze considerate nell’equilibrio del gabbione sono:
– Peso muro
– Spinta del terreno a monte (in condizione limite attiva)
– Spinta idrostatica
– Spinta sismica
– Sovraccarichi
Il sistema di riferimento scelto è mostrato nella seguente figura:
Figura 1-Riferimento e convenzione di positività delle forze (blu), sistema di riferimento dei sovraccarichi (rosso).
Calcolo della spinta attiva
Per il calcolo della spinta attiva è stato adottato il metodo di Coulomb, il quale è basato sullo studio dell’equilibrio limite globale del sistema formato dalla briglia e dal prisma di terreno omogeneo retrostante l’opera e coinvolto nella rottura nell’ipotesi di parete ruvida.
Per terreno omogeneo ed asciutto il diagramma delle pressioni si presenta lineare con distribuzione:
Pt = Ka·γt·z
La spinta St è applicata ad 1/3 H di valore
St= 0.5·γt·H2·Ka
Avendo indicato con Ka :
Ka=A/(B*(1+C)2)
A=sin2(b–f)
B=sin2b*sin(b+d)
C=[sin(d+f).sin(f-e)/sin(b+d).sin(b-e)]0.5
Valori limite di Ka:
d<(b-f-e) secondo Muller-Breslau
gt = peso unità di volume del terreno;
b = inclinazione della parete interna rispetto al piano orizzontale passante per il piede;
f = angolo di resistenza al taglio del terreno;
d = angolo di attrito terra-muro;
e = inclinazione del piano campagna rispetto al piano orizzontale, positiva se antioraria;
H = altezza della parete.
Calcolo della spinta attiva con Mononobe & Okabe
Il calcolo della spinta attiva con il metodo di Mononobe & Okabe riguarda la valutazione della spinta in condizioni sismiche con il metodo pseudo-statico. Esso è basato sullo studio dell’equilibrio limite globale del sistema formato dal muro e dal prisma di terreno omogeneo retrostante l’opera e coinvolto nella rottura in una configurazione fittizia di calcolo nella quale l’angolo e di inclinazione del piano campagna rispetto al piano orizzontale, e l’angolo b di inclinazione della parete interna rispetto al piano orizzontale passante per il piede, vengono aumentati di una q quantità tale che:
tanq=kh/(1±kv)
con kh coefficiente sismico orizzontale e kv verticale.
Calcolo coefficienti sismici
Nelle verifiche, i valori dei coefficienti sismici orizzontale kh e verticale kv possono essere valutati mediante le espressioni (NTC 2018):
kh=βm (amax/g); kv=±0.5kh
dove
βm = coefficiente di riduzione dell’accelerazione massima attesa al sito;
amax = accelerazione orizzontale massima attesa al sito;
g = accelerazione di gravità.
In assenza di analisi specifiche della risposta sismica locale, l’accelerazione massima può essere valutata con la relazione:
amax=S·ag=SS·ST·ag
dove
S = coefficiente che comprende l’effetto dell’amplificazione stratigrafica (SS) e dell’amplificazione topografica (ST), di cui al § 3.2.3.2;
ag = accelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido.
Nella precedente espressione, il coefficiente di riduzione dell’accelerazione massima attesa al sito è pari a:
βm = 0.38 nelle verifiche allo stato limite ultimo (SLV)
βm = 0.47 nelle verifiche allo stato limite di esercizio (SLD).
Resistenza passiva
Per terreno omogeneo il diagramma delle pressioni risulta lineare del tipo:
Pt = Kp·γt·z
per integrazione si ottiene la spinta passiva:
Sp= 0.5·γt·H2·Kp
Avendo indicato con:
Kp=A/(B*(1-C)2)
A=sin2(f+b)
B=sin2b·sin(b–d)
C=[sin(d+f).sin(f+e)/sin(b–d).sin(b-e)]0.5
(Muller-Breslau) con valori limiti di d pari a:
d<(b-f-e)
L’espressione di Kp secondo la formulazione di Rankine assume la seguente forma:
Kp=A/B
A=cose+(cos2e-cos2f)0.5
B=cose-(cos2e-cos2f)0.5
Spinta idrostatica
La falda con superficie distante Hw dalla base del muro induce delle pressioni idrostatiche normali alla parete che, alla profondità z, sono espresse come segue:
Pw(z)=gw·z
Con risultante pari a:
Sw=0.5·gw·H2
La spinta del terreno immerso si ottiene sostituendo gt con g‘t (g‘t = gsaturo – gw), peso efficace del materiale immerso in acqua.
Carico uniforme sul terrapieno
Un carico Q, uniformemente distribuito sul piano campagna e infinitamente esteso induce delle pressioni costanti pari a:
Pq=Ka·Q
Per integrazione, una spinta pari a Sq:
Sq=Ka·Q·H
Verifica a scorrimento
La condizione di verifica a traslazione orizzontale è espressa dalla seguente disequazione:
FS=(Fy·tanf+ca·B)/Fx
Dove:
Fy= risultante di tutte le azioni verticale sulla superficie di contatto terreno-fondazione
Fx= risultante di tutte le azioni orizzontali sulla superficie di contatto terreno-fondazione
ca= adesione
B= base della fondazione
Carico limite di fondazioni superficiali su terreni
Metodo di Vesic
Affinché la fondazione di un muro possa resistere il carico di progetto con sicurezza nei riguardi della rottura generale deve essere soddisfatta la seguente disuguaglianza:
Vd ≤ Rd
Dove Vd è il carico di progetto, normale alla base della fondazione, comprendente anche il peso del muro; mentre Rd è il carico limite di progetto della fondazione nei confronti di carichi normali, tenendo conto anche dell’effetto di carichi inclinati o eccentrici.
Nella valutazione analitica del carico limite di progetto Rd si devono considerare le situazioni a breve e a lungo termine nei terreni a grana fine. Il carico limite di progetto in condizioni non drenate si calcola come:
R/A’≤(2+p)·cu·sc·ic+q
Dove:
A’ = Af = B’ L’ = area della fondazione efficace di progetto, intesa, in caso di carico eccentrico, come l’area ridotta al cui centro viene applicata la risultante del carico.
cu = coesione non drenata
q = pressione litostatica totale sul piano di posa
sc = fattore di forma
per fondazioni rettangolari, il valore di sc viene assunto pari ad 1 per fondazioni nastriformi
Dove:
A’ = Af = B’ L’ = area della fondazione efficace di progetto, intesa, in caso di carico eccentrico, come l’area ridotta al cui centro viene applicata la risultante del carico.
cu = coesione non drenata
q = pressione litostatica totale sul piano di posa
sc = fattore di forma
sc=1+0.2·(B’/L’) per fondazioni rettangolari, il valore di sc viene assunto pari ad 1 per fondazioni nastriformi
ic=1-m·H/(Af·ca·Nc)
ic= fattore correttivo per l’inclinazione del carico dovuta ad un carico H (componente orizzontale del carico trasmesso in fondazione);
Af = area efficace della fondazione;
ca = aderenza alla base, pari alla coesione oppure ad una sua frazione;
m= come riportato di seguito nei fattori di inclinazione del carico.
Per le condizioni drenate il carico limite di progetto è calcolato come segue.
R/A’≤ c’·Nc·sc·ic·bc·dc+q’·Nq·sq·iq·bq·dq+0.5·g·B’·Ng·sg·ig·bg·dg
Dove:
Nq=exp(p·tanf‘)·tan2(45+f‘/2)
Nc=(Nq-1)·cotf‘
Ng=2·(Nq+1)·tanf‘
Fattori di forma
sq= 1+ (B’/L’)·tanf‘
sc=1+(Nq·B’)/(Nc·L’)
sg=1-0.4·(B’/L’)
Fattori inclinazione risultante dovuta ad un carico orizzontale H parallelo a B’
iq=(1- H/(V+Af·ca·cotf‘))m
ic=iq-(1-iq)/(Nc·tanf‘)
ig=(1- H/(V+Af·ca·cotf‘))m+1
m=(2+B’/L’/1+B’/L’)
Fattori inclinazione fondazione a vallle
bq= bg = (1-h·tanf‘)2
bc=1-h/147
Fattori di profondità
dq= 1+ 2·tanf‘·(1-sinf‘)’·k
dg=1
dc=1+0.4‘·k
Dove
k=D/B se D/B ≤ 1
k=tan-1D/B se D/B > 1
V= carico verticale totale sulla fondazione;
D= profondità della fondazione nel terreno
h= inclinazione del piano di fondazione sull’orizzontale, positiva verso l’alto.
Normativa di riferimento:
NTC 2018: Norme tecniche per le costruzioni D.M. 17 Gennaio 2018
Per i muri di sostegno o per altre strutture miste ad essi assimilabili devono essere effettuate le verifiche con riferimento almeno ai seguenti stati limite, accertando che la condizione [6.2.1] sia soddisfatta per ogni stato limite considerato:
SLU di tipo geotecnico (GEO)
– scorrimento sul piano di posa;
– collasso per carico limite del complesso fondazione-terreno;
– ribaltamento;
– stabilità globale del complesso opera di sostegno-terreno;
La verifica di stabilità globale del complesso opera di sostegno-terreno deve essere effettuata, analogamente a quanto previsto al § 6.8, secondo l’Approccio 1, con la Combinazione 2 (A2+M2+R2), tenendo conto dei coefficienti parziali riportati nelle Tabelle 6.2.I e 6.2.II per le azioni e i parametri geotecnici e nella Tab. 6.8.I per le verifiche di sicurezza di opere di materiali sciolti e fronti di scavo.
Tab. 6.2.I – Coefficienti parziali per le azioni o per l’effetto delle azioni
Effetto | Coefficiente Parziale gF (ogE) | EQU | (A1) | (A2) | |
Carichi permanenti G1 | Favorevole | gG1 | 0.9 | 1.0 | 1.0 |
Sfavorevole | 1.1 | 1.3 | 1.0 | ||
Carichi permanenti G2 (1) | Favorevole | gG2 | 0.8 | 0.8 | 0.8 |
Sfavorevole | 1.5 | 1.5 | 1.3 | ||
Azioni variabili Q | Favorevole | gQi | 0.0 | 0.0 | 0.0 |
Sfavorevole | 1.5 | 1.5 | 1.3 |
(1) Per i carichi permanenti G2 si applica quanto indicato alla Tabella 2.6.I. Per la spinta delle terre si fa riferimento ai coefficienti ·gG1
Tab. 6.2.II– Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno
Parametro | Grandezza alla quale applicare il coefficiente parziale | Coefficiente parziale gM | (M1) | (M2) |
Tangente dell’angolo resistenza a taglio | tanj’k | gj’ | 1.0 | 1.25 |
Coesione efficace | c’k | gc’ | 1.0 | 1.25 |
Resistenza non drenata | cuk | gcu’ | 1.0 | 1.4 |
Peso dell’unità di volume | gg | gg | 1.0 | 1.0 |
Tab. 6.8.I – Coefficienti parziali ·gR per le verifiche agli stati limite ultimi di opere di materiali sciolti e fronti scavo
Verfica | Coefficiente Parziale (R2) |
gR | gR= 1.1 |
Le rimanenti verifiche devono essere effettuate secondo l’Approccio 2, con la combinazione (A1+M1+R3), tenendo conto dei valori dei coefficienti parziali riportati nelle Tabelle 6.2.I, 6.2.II e 6.5.I.
Tab. 6.5.I – Coefficienti parziali ·gR per le verifiche agli stati limite ultimi dei muri di sostegno
Verfica | Coefficiente Parziale (R3) |
Carico limite | gR= 1.4 |
Scorrimento | gR= 1.1 |
Ribaltamento | gR= 1.15 |
Resistenza del terreno a valle | gR= 1.4 |
Nella verifica a ribaltamento i coefficienti R3 della Tab. 6.5.I si applicano agli effetti delle azioni stabilizzanti.
Ai fini della verifica alla traslazione sul piano di posa di muri di sostegno con fondazioni superficiali, non si deve in generale considerare il contributo della resistenza passiva del terreno antistante il muro. In casi particolari, da giustificare con considerazioni relative alle caratteristiche meccaniche dei terreni e alle modalità costruttive, la presa in conto di un’aliquota (comunque non superiore al 50%) di tale resistenza è subordinata all’assunzione di effettiva permanenza di tale contributo, nonché alla verifica che gli spostamenti necessari alla mobilitazione di tale aliquota siano compatibili con le prestazioni attese dell’opera.
7.11.6.2.2 Verifiche di sicurezza
Nelle verifiche di sicurezza si deve controllare che la resistenza del sistema sia maggiore delle azioni nel rispetto della condizione [6.2.1], ponendo pari all’unità i coefficienti parziali sulle azioni e sui parametri geotecnici (§ 7.11.1) e impiegando le resistenze di progetto con i coefficienti parziali gR indicati nella tabella 7.11.III.
Tab. 7.11.III – Coefficienti parziali ·gR per le verifiche degli stati limite (SLV) dei muri di sostegno.
Verfica | Coefficiente parziale (R3) |
Carico limite | gR= 1.2 |
Scorrimento | gR= 1.0 |
Ribaltamento | gR= 1.0 |
Resistenza del terreno a valle | gR= 1.2 |
Relativamente alla verifica di stabilità globale del complesso gabbione-terreno, le resistenze di progetto verranno calcolate impiegando un coefficiente parziale pari a gR = 1.2.