MURI DI SOSTEGNO LE NOVITA’ NTC 2018. Per i muri di sostegno devono essere effettuate le verifiche con riferimento almeno ai seguenti stati limite
SLU di tipo geotecnico (GEO)
– scorrimento sul piano di posa
– collasso per carico limite del complesso fondazione-terreno
– ribaltamento
– stabilità globale del complesso opera di sostegno-terreno
SLU di tipo strutturale (STR)
– raggiungimento della resistenza negli elementi strutturali.
QUALI COMBINAZIONI E APPROCCI UTILIZZARE IN CONDIZIONI STATICHE?
La verifica di stabilità globale del complesso opera di sostegno-terreno deve essere effettuata secondo DA1 combinazione 2- A2+M2+R2
Le rimanenti verifiche devono essere effettuate secondo DA2, con la combinazione (A1+M1+R3)
Ai fini della verifica alla traslazione sul piano di posa di muri di sostegno con fondazioni superficiali, non si deve in generale considerare il contributo della resistenza passiva del terreno antistante il muro. In casi particolari, da giustificare con considerazioni relative alle caratteristiche meccaniche dei terreni e alle modalità costruttive, la presa in conto di un’aliquota (comunque non superiore al 50%).
VERIFICHE DI SICUREZZA IN PRESENZA DI SISMA
Le verifiche degli stati limite ultimi di opere e sistemi geotecnici in presenza di azioni sismiche devono essere eseguite ponendo pari a 1 i coefficienti parziali sulle azioni e sui parametri geotecnici e impiegando le resistenze di progetto indicati in Tab 7.11.III, oppure con i γR indicati nel Capitolo 6 laddove non espressamente specificato.
Tab. 7.11.III – Coefficienti parziali γR per le verifiche degli stati limite (SLV) dei muri di sostegno.
|
Verifica |
Coefficiente parziale γR |
| Carico limite | 1.2 |
| Scorrimento | 1.0 |
| Ribaltamento | 1.0 |
| Resistenza del terreno a valle | 1.2 |
Nell’analisi pseudo-statica, l’azione sismica è rappresentata da una forza statica equivalente pari al prodotto delle forze di gravità per un opportuno coefficiente sismico.
I valori dei coefficienti sismici orizzontale kh e verticale kv possono essere valutati mediante le espressioni:
kh=βm∙(amax/g)
kv=0.5∙kh
dove
βm = coefficiente di riduzione dell’accelerazione massima attesa al sito;
amax = accelerazione orizzontale massima attesa al sito;
g = accelerazione di gravità.
In assenza di analisi specifiche della risposta sismica locale, l’accelerazione massima può essere valutata con la relazione:
amax = S∙ag = ( SS∙ST )∙ag
dove
S = coefficiente che comprende l’effetto dell’amplificazione stratigrafica (SS) e dell’amplificazione topografica (ST) 3.2.3.2;
ag = accelerazione orizzontale massima attesa su sito di riferimento rigido.
Il coefficiente di riduzione dell’accelerazione massima attesa al sito è pari a:
βm = 0.38 nelle verifiche allo stato limite ultimo (SLV)
βm = 0.47 nelle verifiche allo stato limite di esercizio (SLD).
Lo stato limite di ribaltamento deve essere trattato impiegando coefficienti parziali unitari sulle azioni e sui parametri geotecnici (§ 7.11.1) e utilizzando valori di βm incrementati del 50% rispetto a quelli innanzi indicati e comunque non superiori all’unità.
COSA CAMBIA PER LE STRUTTURE DI FONDAZIONE?
In condizioni sismiche le strutture di fondazione dovranno essere verificate in modalità e sostanzialmente elastica cioè la resistenza a flessione (semplice o composta) verrà limitata al raggiungimento del momento di prima plasticizzazione, cioè al momento più piccolo tra quello che comporta il raggiungimento della tensione di snervamento nell’acciaio e quello che comporta il raggiungimento della deformazione unitaria di compressione pari a 0.002 nel calcestruzzo
Ciò comporterà una riduzione della resistenza a flessione (rispetto a quella calcolata allo stato limite ultimo) di di circa il 10% nelle strutture con piccolo o nullo sforzo assiale e fino al 30% per i pali di fondazione.
Per le travi di fondazione l’armatura minima superiore ed inferiore deve essere almeno pari allo 0,2% dell’area della sezione trasversale.
Il software MDC (promozione in corso) prodotto da Geostru esegue tutte le verifiche sopra elencate così come previsto dalle NTC 2018 ed inoltre determina gli spostamenti permanenti indotti dal sisma (SLD) compatibili con le funzionalità dell’opera secondo quanto previsto al punto 7.11.6.2.2 della stessa Norma.






