Una delle più significative novità nella revisione del capitolo 4 delle NTC riguarda la definizione di “momento resistente massimo della sezione in campo sostanzialmente elastico” (§4.1.2.3.5). Nell’ambito delle combinazioni sismiche detto momento M’yd dovrà essere posto a base delle verifiche sezionali di tutti gli elementi resistenti a comportamento non dissipativo (§7.4.4). Mentre nelle combinazioni non sismiche, di conseguenza, potrà essere utilizzato il solito momento resistente ultimo MRd.
Il momento M’yd viene definito con riferimento al diagramma momenti-curvature della sezione (vedi figura sottostante) costruito sulla base dei valori di progetto dei materiali.

Cioè il momento resistente sostanzialmente elastico è quello corrispondente alla curvatura Ф’yd pari a quella di primo snervamento dell’acciaio o alla curvatura corrispondente alla deformazione di picco del calcestruzzo εc2 (≈ 0.002) nel caso in cui questa curvatura (snervamento apparente) risulti minore di quella di snervamento.
Anche se definito nell’ambito del diagramma momenti-curvature nella pratica progettuale il momento M’yd può essere valutato in via diretta con procedimento analogo a quello impiegato per il calcolo di MRd.
Le strutture di fondazione sono soggette in gran parte a sollecitazioni flettenti senza apprezzabile sforzo normale per cui la differenza tra M’yd e MRd risulta contenuta entro un 10% che a nostro parere non giustifica l’introduzione di un secondo momento resistente, bastando a questo scopo l’amplificazione delle sollecitazioni flettenti e taglianti trasmesse dalla sovrastruttura e già previste nel calcolo sismico.
La curvatura per snervamento apparente del calcestruzzo è molto rara e può riguardare essenzialmente pilastri con alti valori del rapporto N/(Ac· fc).Queste particolarità di calcolo non sono presenti negli Eurocodici e quindi nei relativi NAD italiani (National Application Document).
Un’altra novità creativa della revisione consiste nella definizione della duttilità in curvatura convenzionale μФ di una sezione (vedi grafico precedente per il significato dei simboli):
μФ = Фu / Фyd (1)
in cui:
Фyd = MRd / M’Rd · Ф’yd
Quindi mentre i principali codici di calcolo internazionali definiscono la duttilità in curvatura semplicemente come:
μФ = Фu / Ф’yd
le nuove norme definiscono il nuovo termine Фyd come curvatura convenzionale di prima plasticizzazione da calcolare separatamente per le due principali direzioni di verifica.
La curvatura ultima Фu del diagramma momenti-curvature è quella in cui per prima si raggiunga la deformazione ultima del calcestruzzo o dell’acciaio o si abbia una riduzione del momento maggiore del 15% del momento resistente massimo. Se non si mette in conto il confinamento delle staffe (e di conseguenza la rottura del copriferro) il basso valore della deformazione ultima del calcestruzzo (0.0035) condurrà a valori molto bassi della capacità di duttilità in curvatura μФ tali da non soddisfare quasi mai la domanda (vedi successiva formula [7.4.3]) per valori del fattore di struttura q0 ≥ 3. In generale, quindi, per tenere conto del confinamento occorre adottare per il calcestruzzo legami costitutivi più complessi di quello parabola rettangolo utilizzato per le verifiche di resistenza come ad esempio quello di Kent-Park o quello di Mander o quello suggerito dalla stessa revisione NTC nel capitolo 4:

essendo s2 la pressione laterale efficace di confinamento allo SLV mentre ec2 ed ecu sono valutate in accordo al § 4.1.2.1.2.1.
In figura Modelli s–e per il calcestruzzo confinato
La pressione efficace di confinamento s2 può essere determinata attraverso la relazione seguente:
| s2=a⋅s1 | [4.1.12.a] |
dove a è un coefficiente di efficenza (≤ 1), definito come il rapporto tra il volume Vc,eff di calcestruzzo efficacemente confinato ed il volume Vc dell’elemento di calcestruzzo, depurato da quello delle armature longitudinali (generalmente trascurabile) e σl è la pressione di confinamento esercitata dalle armature trasversali.
La pressione laterale può essere valutata, per ogni direzione principale della sezione, direttamente da considerazioni di equilibrio sul nucleo confinato, in corrispondenza della tensione di snervamento dell’armatura trasversale, come di seguito indicato.
1. Per sezioni rettangolari
| sl,x=(Ast,x⋅fyk,st)/(by⋅s); sl,y=(Ast,y⋅fyk,st)/(bx⋅s) | [4.1.12.b] |
Per le due direzioni principali della sezione x e y valgono, rispettivamente, le relazioni:
dove Ast,x e Ast,y sono il quantitativo totale (aree delle sezioni) di armatura trasversale in direzione parallela, rispettivamente, alle direzioni principali x e y, bx e by sono le dimensioni del nucleo confinato nelle direzioni corrispondenti (con riferimento alla linea media delle staffe), s è il passo delle staffe, fyk,st è la tensione di calcolo dell’acciaio delle staffe.
La pressione laterale equivalente σl può essere determinata attraverso la relazione:
| sl = ( sl,x⋅sl,x)0.5 | [4.1.12.c] |
2.Per sezioni circolari
| sl=2⋅(Ast,x⋅fyk,st)/(D0⋅s) | [4.1.12.d] |
dove: Ast è l’area della sezione della staffa, D0 è il diametro del nucleo confinato (con riferimento alla linea media delle staffe).
Il coefficiente di efficienza α può essere valutato come prodotto di un termine relativo alla disposizione delle armature trasversali nel piano della sezione e di un termine relativo al passo delle staffe, attraverso la relazione:
| a=an⋅as | [4.1.12.e] |
con:
a) per sezioni rettangolari
| an=1-∑(n)b2i /(6⋅bx⋅by ) | [4.1.12.f] |
| as=[1-s/(2⋅bx)]⋅[1-s/(2⋅by)] | [4.1.12.g] |
Va però notato come quest’ultima legge di comportamento del calcestruzzo confinato sia orientata (per il riferimento ai valori caratteristici e al pianerottolo plastico orizzontale che esclude il softening) ad una valutazione della resistenza di progetto delle sezioni confinate e non piuttosto ad una valutazione di duttilità in curvatura come richiesto dalle norme sismiche per le membrature a comportamento dissipativo.
Per una corretta valutazione della capacità di duttilità di una sezione confinata si ritiene più corretto fare riferimento ai legami costitutivi di calcestruzzo ed acciaio riferiti ai valori medi di resistenza e con ramo di plasticizzazione degradante (softening) per il calcestruzzo.
In un calcolo sismico con comportamento strutturale dissipativo le sezioni di attacco dei pilastri con le fondazioni vanno tutte verificate in duttilità di curvatura (novità rispetto alle vecchie NTC 2008) calcolando tale capacità in duttilità con la (1) e verificando che essa sia non minore della domanda richiesta:
μФ = 1.2 [ 2q0 – 1] per T1 ≥ TC
[7.4.3] revisione NTC
μФ = 1.2 [ 1 + 2 (q0 – 1) TC/T1] per T1 < TC
dove T1 è il periodo fondamentale della struttura e q0 è il fattore di struttura base.
Le nuove norme non obbligano però al calcolo diretto della capacità di duttilità in curvature mediante la costruzione del diagramma momenti-curvature ma consentono tale verifica a mezzo della seguente disequazione (oltre che al rispetto di ulteriori dettagli sulla staffatura):
Dettagli costruttivi per la duttilità
Per le zone dissipative allo spiccato dei pilastri primari e per le zone dissipative di tutti i pilastri secondari devono essere eseguite le verifiche
di duttilità indicate al § 7.4.4.2.2. In alternativa, tali verifiche possono ritenersi soddisfatte se, per ciascuna zona dissipativa, si rispettano le limitazioni seguenti:
a·wwd ≥ 30·mf·nsy,d ·(bc/b0)-0.035 [7.4.29]
wwd =(volume delle staffe di confinamento/volume del nucleo di calcestruzzo)·(fyd/fcd) [7.4.30]
dove:
wwd è il rapporto meccanico dell’armatura trasversale di confinamento all’interno della zona dissipativa (il nucleo di calcestruzzo è individuato
con riferimento alla linea media delle staffe) che deve essere non minore
di 0,12 in CD”A” e 0,08 in CD”B”.
mf è la domanda a livello di sezione in termini di fattore di duttilità di curvatura allo SLC;
nd è la forza assiale adimensionalizzata di progetto relativa alla combinazione sismica SLV (nd =NEd/Ac·fcd);
esy,d è la deformazione di snervamento dell’acciaio;
hc è la profondità della sezione trasversale lorda;
h0 è la profondità del nucleo confinato (con riferimento alla linea media delle staffe);
bc è la larghezza minima della sezione trasversale lorda;
b0 è la larghezza del nucleo confinato corrispondente a bc
(con riferimento alla linea media delle staffe);
a è il coefficiente di efficacia del confinamento, uguale a a = an · as, con:
- per sezioni trasversali rettangolari
| an= 1-Σ(n)b2i/(6 ·b0·h0) | [7.4.31a] |
| as= [1-s/(2·b0)]·[1-s/(2·h0)] | [7.4.31b] |
dove: n è il numero totale di barre longitudinali contenute lateralmente da staffe o legature, bi è la distanza tra barre consecutive contenute;
- per sezioni trasversali circolari con diametro del nucleo confinato D0 (con riferimento alla linea media delle staffe)
| an= 1 | [7.4.31a] |
| as= [1-s/(2·D0)]b | [7.4.31b] |
dove: n è il numero totale di barre longitudinali contenute lateralmente da staffe o legature, bi è la distanza tra barre consecutive contenute, - 2 per staffe circolari singole, - 1 per staffa a spirale.
La [7.4.29] è identica alla [5.15] dell’ EC8-1. Nella descrizione della norma italiana vengono però omesse le seguenti due importanti prescrizioni:
- Per ogni sezione la verifica va fatta nelle due direzioni principali di calcolo sismico (variando quindi sia le dimensioni ed eventualmente la domanda μФ).
- Il volume delle staffe orientato nelle suddette due direzioni sismiche deve essere il più possibile simile. Per ottenere ciò è necessario implementare ωwd come somma delle percentuali di armatura delle staffe nelle due direzioni trasversali:
ωwd = (ρx + ρy) fyd/fcd e fare in modo che ρx ≈ ρy .
Essendo
ρx = Ast,x/(s·b0) con Ast,x = aliquota staffe orientate nella direzione x per unità di lunghezza del pilastro.
Si può anche scrivere:
ωwd = ωx + ωy
con
ωx = volume staffe in dir. x / volume nucleo cls. confinato · (fyd/fcd)
ωy = volume staffe in dir. y / volume nucleo cls. confinato · (fyd/fcd)
ESEMPIO
La sezione in figura è quella di attacco alla fondazione di un pilastro appartenente ad una struttura in classe di duttilità DCM calcolata con fattore di comportamento q0= 3.83.
La domanda di duttilità in curvatura è quindi data dalla prima delle [7.4.3] (supponendo T1>Tc) :
μФ = 1.2 ( 2 q0 – 1) = 8.0
L’esempio è il 5.1 del volume “Strutture in cemento armato” di Cosenza, Manfredi, Pecce (Hoepli editore 2008).
Le 8 barre longitudinali sono tutte Ф=20 mm, mentre le staffe e le legature sono Ф=8 mm con passo s=10 cm.
Calcestruzzo
Classe 25/30
fcd=141.7 daN/cm²;
fck= 250 daN/cm²;
fcm= 330 daN/cm²
Acciaio
Tipo B450C
fyd=3913 daN/cm²;
fyk=4500 daN/cm²;
fym=4950 daN/cm².
VERIFICA DI DUTTILITA’ COL METODO SEMPLIFICATO
Si effettua dapprima la verifica di duttilità col metodo semplificato mediante la duplice applicazione della [7.3.29] nelle due direzioni:
α · ωx ≥ 0.5 · ( 30 μФ,x · νd · εsy,d · bc/b0 – 0.035)
α · ωy ≥ 0.5 · ( 30 μФ,y · νd · εsy,d · hc/h0 – 0.035)
Questa modalità di scrittura della [7.3.29] consente di essere sicuri che, anche nel caso in cui ωx non risulti esattamente uguale a ωy , le staffe di confinamento vengano verificate in base alla più sfavorevole direzione di verifica.
Poiché la nostra sezione di verifica è simmetrica e simmetricamente armata basta effettuare tale verifica in una sola delle due direzioni (ad esempio la prima):
ωx = (3 · 0.502 · 45.2) / (10 · 45.2 · 45.2) · (3913/141.7) = 0.092
μФ,x = 8.0
Lo sforzo normale di progetto è di Nd= 100000 daN da cui:
νd= Nd /(b · h · fcd) = 100000 / (50 · 50 · 141.7) = 0.282
εsy,d =fyd/Es = 3913 / 2000000 = 0.0019565
bc = 50 cm
b0 = 50 – 2 · 2.4 = 45.2 cm
αn = 1 – (8 · 21.2²) / (6 ·45.2 · 45.2) = 0.707
αs = (1 – 10/(2 ·45.2)) · (1 – 10/(2 ·45.2)) = 0.791
α = αn · αs = 0.559
Sostituendo si ha:
α · ωx = 0.0514 < 0.5 ( 30 · 8.0 · 0.282 · 0.0019565 · 50/45.2 – 0.035) = 0.0557
Quindi le staffe di confinamento assegnate non soddisfano la [7.3.29]. E’ però facile controllare che per ottenere verifica positiva basta ridurre il passo s delle staffe da 10 cm a 9.2 cm ottenendo:
ωx = (3 · 0.502 · 45.2) / (9.2 · 45.2 · 45.2) · (3913/141.7) = 0.100
da cui:
α · ωx = 0.0559 > 0.0557
VERIFICA DI DUTTILITA’ COL DIAGRAMMA MOMENTI-CURVATURE
Questa modalità di verifica del fattore di duttilità in curvatura costituisce il metodo più generale di calcolo e può essere utilizzato anche per le sezioni di edifici esistenti da calcolare con procedura non lineare (pushover).
Dovendo far riferimento al comportamento confinato (e non) del calcestruzzo è necessario utilizzare i valori medi delle resistenze (nel caso di sezioni esistenti detti valori medi vanno divisi per il fattore di confidenza FC assunto).
Per il nucleo confinato (all’interno della linea media delle staffe perimetrali di confinamento) una prima legge costitutiva del calcestruzzo viene qui assunta parabolica fino alla tensione di picco confinata fcm,c (vedi sottostante grafico) corrispondente alla deformazione di picco confinata εc2,c. Per deformazioni unitarie superiori a εc2,c la resistenza degrada linearmente fino al valore di fcu,c= 0.85 · fcm (calcestruzzo non confinato) in corrispondenza della deformazione di rottura del calcestruzzo confinato εcu2,c.
Per il calcestruzzo esterno al nucleo confinato (copriferro) viene assunto il diagramma parabola-rettangolo con resistenza di picco pari a fcm in corrispondenza di εc2 (0.002) e rottura in corrispondenza della deformazione ultima non confinata εcu .
Per l’acciaio viene utilizzato il classico diagramma bilineare incrudente o perfettamente plastico con riferimento ai valori medi di resistenza che possono essere valutati a partire da quelli caratteristici mediate l’applicazione di un fattore variabile da 1.1 a 1.2 (o essere desunti da prove di laboratorio).
Questa prima modalità di calcolo è stata implementata in programma prevedendo il calcolo automatico del confinamento a mezzo delle relazioni [4.1.8] e seguenti riferite ai valori medi invece che a quelli caratteristici. In particolare la pressione efficace di confinamento σ2 = α · (σl,x · σl,y)0.5 fornita dalla [4.1.12c] viene calcolata con riferimento alla effettiva direzione del momento flettente (ortogonalmente all’asse neutro):
σ2 = α · σdir
e cioè considerando le sole staffe e legature di confinamento parallele alla direzione del momento flettente (nel caso di flessione deviata vengono considerate le proiezioni dei bracci delle staffe sulla direzione ortogonale all’asse neutro).
Il risultati del calcolo automatico sono riassunti nel seguente grafico:
La duttilità in curvatura (calcolata sulla base della formula (1) indicata all’ inizio di questo articolo e quindi con riferimento alla curvatura di snervamento convenzionale) qui risulta molto superiore (μФ= 11.11) a quella verificata col procedimento semplificato (μФ=8.0) e con passo di staffatura inferiore (9.2 cm< 10.0 cm).
Si noti il brusco calo del diagramma dopo il raggiungimento del momento resistente massimo Mmax causato dalla rottura del copriferro al raggiungimento della deformazione unitaria di rottura non confinata εcu = 0.0035.
Si allega di seguito la stampa dei principali dati del calcolo elaborati dal programma:
E’ possibile, inoltre, costruire il diagramma momenti-curvature anche assegnando direttamente (nei dati sui materiali) i quattro parametri che definiscono la suddetta legge costitutiva del calcestruzzo confinato (fcm,c, fcu,c, εc2,c, εcu2,c); questi parametri vanno però calcolati esternamente al programma.
Il programma opera anche in presso-flessione deviata. Nel caso dell’esempio in studio se si assegna come direzione di verifica quella a 45° (ponendo nei dati di sforzo N=100000 daN; Mx = My= cost.) si ottiene il seguente diagramma:
In questo caso si può notare la drammatica caduta della duttilità in curvatura pari a 5.47 (in pratica pari a metà della duttilità in presso flessione retta).
Ma di questa problematica le norme non fanno alcun cenno.
Ing. TRITTO Renato











