Generalità
Nella valutazione della pericolosità sismica del sito la revisione delle NTC 2008 parte dalla riorganizzazione della definizione di categoria di sottosuolo e dalla eliminazione delle categorie S1 e S2. Per tutti i terreni che non rientrano nelle nuove categorie di suolo sarà necessaria un’analisi di risposta sismica locale.
Va comunque sottolineato che quanto riportato circa le novità introdotte nelle NTC è da ritenersi una bozza e quindi, al momento, priva di validità applicativa.
Categorie di sottosuolo
Nella classificazione della categoria di sottosuolo scompare il criterio di NSPT30 e cu30 e si introduce la VS,eq stimata fino alla profondità del bedrock sismico.
Con:
H = profondità del substrato sismico inteso come strato rigido con Vs non inferiori a 800 m/s
hi = spessore dello strato i-esimo
VS,i = velocità delle onde di taglio nello strato i-esimo
Per profondità del bedrock sismico superiori a 30 m si pone H = 30 m e VS,eq = VS,30
Sulla base del nuovo parametro sara’ stabilita la categoria stratigrafica
Per tutti i suoli che rientrano nella nuova classificazione, l’azione sismica di progetto può essere valutata facendo riferimento all’approccio semplificato basato sulla categoria di suolo. Per tutti gli altri suoli è richiesta un’analisi di risposta sismica locale. Approfondimenti analoghi (RSL) sono richiesti anche per suoli di tipo B ed E in cui sono presenti contrasti d’impedenza.
Amplificazione stratigrafica
In condizioni stratigrafiche e morfologiche schematizzabili con un modello mono-dimensionale e per profili stratigrafici riconducibili alle nuove categorie di sottosuolo il moto sismico alla superficie di un sito è definibile mediante l’accelerazione massima (amax) attesa in superficie ed una forma spettrale ancorata ad essa. Il valore di amax può essere ricavato dalla relazione amax = SS·ag dove ag è l’accelerazione massima su sito di riferimento rigido ed SS è il coefficiente di amplificazione stratigrafica.
Amplificazione topografica
Riguardo ai coefficienti di amplificazione topografica, rimangono inalterati i valori ma viene descritta più chiaramente l’ubicazione dell’opera.
Analisi di Risposta Sismica Locale
Con il termine risposta sismica locale si intende lo studio della risposta del terreno ad una determinata sollecitazione sismica, finalizzato alla previsione del moto sismico atteso in superficie da applicare alle strutture, in termini di:
- ampiezza (picco massimo d’accelerazione);
- time history delle accelerazioni;
- contenuto in frequenza (periodo fondamentale, spettro di risposta, ecc.);
- tensioni e deformazioni (per problemi di liquefazione e di instabilità dei pendii e delle opere di sostegno).
Lo scopo è, dunque, quello di determinare, in un dato sito, la variabilità dell’entità del moto sismico con la profondità rispetto ad un terreno rigido di riferimento (bedrock sismico).
Nelle analisi di risposta sismica locale l’azione in ingresso è rappresentata da accelerogrammi su sito di riferimento rigido ed affiorante con superficie orizzontale per come specificato al § 3.2.3.6. In sostanza rimangono inalterate le disposizioni delle NTC 2008 riguardo alla scelta degli accelerogrammi.








